domenica 26 giugno 2011

Percussioni & Aereo: una coppia esplosiva

In un futuro prossimo, tra le opzioni di viaggio da compilare on-line si potrà scegliere se viaggiare o rimanere a terra e far viaggiare il bagaglio. Se le difficoltà si incontrano con un semplice bagaglio a mano, figuriamoci con gli strumenti musicali, pesanti, fuori misura ed ingombranti. 
Il percussionista è una delle figure che maggiormente rischiano al check in... l'elettronico, invece rischia di più ai controlli di sicurezza, considerati i km di fili, cavi, schede, cip ecc. che risaltano dai raggi X. 
La preparazione degli strumenti e del bagaglio in effetti è stata dura, quanti/quali strumenti portare (i criteri di valutazione erano spazio/peso/versatilità), quali custodie avrebbero resistito alle gare di lancio dei "famosi caricatori di Fiumicino" ecc... dopo varie prove e tentativi, ho avuto l'illuminazione: in un concerto in solo di qualche anno fa, Airto Moreira parlò proprio di questo aspetto della vita di un percussionista, mentre faceva dell'umorismo sulle sue due valigie rosso fuoco Samsonite cariche di percussioni. Allora perché non provare la "classica" valigia, capiente, con le rotelle e la combinazione. Ovviamente agli strumenti andavano aggiunti anche i vestiti per dieci giorni; in quel momento è iniziata una vera e propria partita di tetris. 
Rullante... beh via la pelle, riempito il fusto vuoto con t-shirt e calzini e rimontata la pelle, così via di seguito, anche perché i vestiti sono un'ottima protezione anti urto. In effetti tutto ha funzionato al meglio anche se ho dovuto lasciare a casa molti strumenti... piatti (2 ride 20" con relative aste... impensabile; hihat... figuriamoci)
Di solito in albergo non sistemo mai i vestiti negli armadi, questa volta l'avrei dovuto fare per necessità visto che la valigia la usavo per il trasporto delle percussioni, ma il destino, vendicando la schiera di armadi rimasti inutilizzati, ha voluto che nella stanza non ce ne fosse neanche uno! 
Sicuramente se fossi stato un percussionista cinese avrei avuto molti più problemi considerando che i tamburi sono costituiti da un blocco di legno spesso (il foro in quelli piccoli è di ca. 6cm.) che li rende proprio pesanti! 
-Foto scattata al MUSIC CHINA 2010 Shanghai- 


Un altro bigliettino dato al tassista con l'indirizzo

martedì 21 giugno 2011

EXPO 2010 -SHANGHAI, CINA-

Lo scorso ottobre abbiamo avuto la fortuna di esibirci in un mini tour nella città di Shanghai, tre date: padiglione italiano dell'EXPO, Tongji University facoltà di architettura e The Nut art gallery.
Il tutto nasce dalla casuale (ma per la quale ringraziamo Martina Colli) collaborazione con, all'epoca l'appena formato, Gruppo di Interpretazione Metadiapason (formazione oscillante tra i 6 ed i 10 elementi) ingaggiato per proporre un intervento musicale combinato con la conferenza "Luci Architettura Musica". Per l'occasione la formazione era composta da piano -M.Colli-, sax sop. -M.Catarinozzi-, sax alto/elettronica -G.Silvi-, violino -L.Zaccone-, chitarra, percussioni (cioè... noi). Quindi insieme con i brani in ensemble, abbiamo avuto la possibilità di proporne due in solo, in particolare "Serenata per un satellite" B.Maderna ed un'improvvisazione sviluppata per l'occasione, la cui idea è stata poi riproposta nel cd nel brano Shanghai 10, non è difficile capire la motivazione del titolo

Nel padiglione italiano abbiamo suonato sia in una sala al terzo piano  sia sul palchetto all'ingresso principale, di fronte all'Orchestra verticale, a mio avviso l'installazione più interessante dell'intero padiglione. Sinceramente la restante parte del padiglione era niente di speciale, un miscuglio vario di design, pasta e vino.
So che non è facile sintetizzare le qualità ed i punti forti di un paese, ma forse si poteva organizzare meglio l'esposizione.
Il ristorante italiano, dove abbiamo dovuto mangiare per necessità di orari, non rappresentava affatto la cucina italiana anzi a mio parere la sminuiva. Ma si sà che in Italia il trattamento riservato al turista spesso implica l'abbindolamento, di conseguenza non poteva essere diverso nel padiglione italiano.
Ritornando a parlare di musica, la scaletta era così articolata:
-Ritratto di città (G. Silvi -improvvisazione su campionamenti degli intona rumori di L.Russolo)
-Serenata per un satellite (B.Maderna) (MU)SiCk project
-Funftion (improvvisazione su partitura grafica di L.Zaccone -il violinista-)
-Tre pezzi per sax soprano (G. Scelsi)
-Shanghai 10 (MU)SiCk project
-Omaggio a Scelsi (improvvisazione collettiva)


Qui di seguito c'è l'articolo uscito sullo Shanghai Daily, con l'intervista a Leonardo Zaccone (coordinatore del gruppo Metadiapason, nonchè violoncellista ed secondo elettronico)