Il tutto nasce dalla casuale (ma per la quale ringraziamo Martina Colli) collaborazione con, all'epoca l'appena formato, Gruppo di Interpretazione Metadiapason (formazione oscillante tra i 6 ed i 10 elementi) ingaggiato per proporre un intervento musicale combinato con la conferenza "Luci Architettura Musica". Per l'occasione la formazione era composta da piano -M.Colli-, sax sop. -M.Catarinozzi-, sax alto/elettronica -G.Silvi-, violino -L.Zaccone-, chitarra, percussioni (cioè... noi). Quindi insieme con i brani in ensemble, abbiamo avuto la possibilità di proporne due in solo, in particolare "Serenata per un satellite" B.Maderna ed un'improvvisazione sviluppata per l'occasione, la cui idea è stata poi riproposta nel cd nel brano Shanghai 10, non è difficile capire la motivazione del titolo
Nel padiglione italiano abbiamo suonato sia in una sala al terzo piano sia sul palchetto all'ingresso principale, di fronte all'Orchestra verticale, a mio avviso l'installazione più interessante dell'intero padiglione. Sinceramente la restante parte del padiglione era niente di speciale, un miscuglio vario di design, pasta e vino.
So che non è facile sintetizzare le qualità ed i punti forti di un paese, ma forse si poteva organizzare meglio l'esposizione.
Il ristorante italiano, dove abbiamo dovuto mangiare per necessità di orari, non rappresentava affatto la cucina italiana anzi a mio parere la sminuiva. Ma si sà che in Italia il trattamento riservato al turista spesso implica l'abbindolamento, di conseguenza non poteva essere diverso nel padiglione italiano.
Ritornando a parlare di musica, la scaletta era così articolata:
-Ritratto di città (G. Silvi -improvvisazione su campionamenti degli intona rumori di L.Russolo)
-Serenata per un satellite (B.Maderna) (MU)SiCk project
-Funftion (improvvisazione su partitura grafica di L.Zaccone -il violinista-)
-Tre pezzi per sax soprano (G. Scelsi)
-Shanghai 10 (MU)SiCk project
-Omaggio a Scelsi (improvvisazione collettiva)
Qui di seguito c'è l'articolo uscito sullo Shanghai Daily, con l'intervista a Leonardo Zaccone (coordinatore del gruppo Metadiapason, nonchè violoncellista ed secondo elettronico)
Nel padiglione italiano abbiamo suonato sia in una sala al terzo piano sia sul palchetto all'ingresso principale, di fronte all'Orchestra verticale, a mio avviso l'installazione più interessante dell'intero padiglione. Sinceramente la restante parte del padiglione era niente di speciale, un miscuglio vario di design, pasta e vino.
So che non è facile sintetizzare le qualità ed i punti forti di un paese, ma forse si poteva organizzare meglio l'esposizione.
Il ristorante italiano, dove abbiamo dovuto mangiare per necessità di orari, non rappresentava affatto la cucina italiana anzi a mio parere la sminuiva. Ma si sà che in Italia il trattamento riservato al turista spesso implica l'abbindolamento, di conseguenza non poteva essere diverso nel padiglione italiano.
Ritornando a parlare di musica, la scaletta era così articolata:
-Ritratto di città (G. Silvi -improvvisazione su campionamenti degli intona rumori di L.Russolo)
-Serenata per un satellite (B.Maderna) (MU)SiCk project
-Funftion (improvvisazione su partitura grafica di L.Zaccone -il violinista-)
-Tre pezzi per sax soprano (G. Scelsi)
-Shanghai 10 (MU)SiCk project
-Omaggio a Scelsi (improvvisazione collettiva)
Qui di seguito c'è l'articolo uscito sullo Shanghai Daily, con l'intervista a Leonardo Zaccone (coordinatore del gruppo Metadiapason, nonchè violoncellista ed secondo elettronico)
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