Siamo al 10 ottobre, si parte il primo pomeriggio alla volta della THE NUT art gallery, il taxi, con la sua solita guida folle, ci porta a destinazione. Il quartiere è il tipico miscuglio di palazzi da 20 piani e casette fatiscenti (dopo alcuni giorni non fa più meraviglia). La galleria è costituita da un grande open space su due livelli, con bancone bar, quello che la caratterizza è una riproduzione del simbolo (nut) nel bel mezzo del primo piano con all'interno una stanzetta, usata poi da noi come camerino. La performance fila liscia, il pubblico, per gran parte italiano (la galleria è/era gestita da un italiano) apprezza le nostre improvvisazioni. La scaletta ha una new entry "Quartetto mix" di F. Sbacco, scegliamo alcuni frammenti, li proviamo nel pomeriggio. Onestamente l'impressione non è delle migliori... diciamo che il brano non è nelle nostre corde. Al di là di questo, mi soffermerei su un aspetto non sottovalutabile, la cucina. Come ho già detto, la galleria è/era gestita da un italiano, il quale -da quanto ho capito- organizza aperitivi stile italia con buffet, cocktail ecc. Quindi alla fine della performance è stato previsto un aperitivo, si temporeggia con le solite tartine, quando all'improvviso dalla cucina vengono fuori piatti con lasagna bianca di verdure. Dopo giorni di cucina cinese e colazione a base di buns (ravioli) al vapore -non fraintendetemi ottimi, non ho mai mangiato cucina cinese così buona come in questi giorni-, una bella porzione di lasagna è come un fulmine a ciel sereno. Dal punto di vista "musicale" questi sono gli ingaggi migliori! musicisti soddisfatti hanno sicuramente mangiato bene.
Un altro bigliettino dato al tassista con l'indirizzo |
Nessun commento:
Posta un commento